I CERI A VENEZIA – 1928
Nei primi giorni di settembre del 1928, era in programma a Venezia il Raduno dei Costumi Caratteristici Italiani. Al regime fascista inte-ressava esaltare un sistema di valori fondato su fede e tradizione: la Festa dei Ceri e le altre antiche manifestazioni italiane erano dunque uno strumento ideale per far passare questa visione della società. II presidente del Dopolavoro Provinciale già in una lettera inviata al podestà Marchetti il 15 maggio, chiedeva la possibilità di mandare in laguna trenta ceraioli in costume. Tre mesi dopo il presidente in persona del comitato esecutivo del Raduno, chiede che a Venezia non sia presente soltanto una piccola rappresentanza di ceraioli in costume, ma che venga materialmente riprodotta la festa. Immagi-niamo un dibattito acceso in città, ma alla fine la decisione calò pra-ticamente dall’alto. Domenica 9 settembre 1928 i ceri vengono alzati in piazzetta San Marco, davanti al Palazzo Ducale. “L’incarico di provvedere con ogni cura alla riproduzione a Venezia della nostra tradizionale Festa dei Ceri” (ACG, FONDO COMUNALE, Arri DEL PODESTÀ, VOL. 49, P. 150, 1928) era stato affidato a Osvaldo Vispi, presidente della Società Sportiva “Umberto Nobile”. Vispi era un possidente, non aveva alcun legame con l’Università dei Muratori se non quello di essere il cognato del Primo Capitano 1926, Ubaldo Scavizzi. Fece realizzare le nuove divise che vennero consegnate gratuitamente ai ceraioli che parteciparono e pagò di ta-sca propria quelle riservate al Primo Capitano e al trombettiere, ritagliandosi per sé il ruolo più importante. Negli anni successivi quella divisa del Primo Capitano finì spesso in prestito ai muratori che non avevano i mezzi necessari per farsene fare una su misura da indossare il 15 maggio. Nel 2012 la divisa è stata donata da Maria Giuseppina Pascolini all’Associazione Maggio Eugubino. La trasferta veneziana ebbe un prologo nella serata del 18 agosto, quando in piazza San Marco sfilarono le rappresentanze in costume di numerose città. Per l’Umbria, Perugia, Assisi e Gubbio. La rappresentanza eugubina era costituita da “Quattro Valletti e il Labarista”. II 7 settembre 1928 circa duecento ceraioli partono dalla stazione di Gubbio. Il giorno dopo, i ceri vengono alzati in piazzetta San Marco, davanti al Palazzo Ducale: “alle ore 9 precise esce dalla porta della Carta il cor-teo dei ceraioli con i ceri e le barelle preceduti dai tre santi, vengono con mirabile sveltezza alzati e collocati nella piazzetta di Venezia tra le due granitiche famose colonne delle quali una porta il leone alato e l’altra S. Teodoro. I tre Ceri sorretti dagli artistici piedistalli si specchiano nella laguna” (C. Vantaggi, La Festa dei Ceri a Venezia, in “Il Risveglio Eugubino”, a. III, 1928, n. 10 – 7 ottobre 1928).
[da G. Sannipoli, Tutti i colori dei Ceri. Volti e storie di una Festa senza tempo, Tipografia Donati, Gubbio 2021, pp. 224-225].
Bibliografia essenziale:
F. Farneti, Capodiceci vent’anni, Gubbio 1985, p. 51.
A. Barbi, La Festa dei Ceri durante l’ascesa del fascismo (1921-1930), “Edizioni Ceraiole”, Gubbio 2000, pp. 69-77.
E.A. Sannipoli, Le brocche del ventotto, in “Via ch’eccoli”, a. XXII, 1997, n. 22
G. Sannipoli, Tutti i colori dei Ceri. Volti e storie di una Festa senza tempo, Tipografia Donati, Gubbio 2021, pp. 224-225.
Video:
Ricordi in bianco e nero. I Ceri 1924-1938, Media Video,Gubbio s.d. (vedi l’estratto dalla trasmissione “L’attesa” del 2018 ►https://www.youtube.com/watch?v=wBWGYYD9uS0


















Fotografie in formato cartoline (Archivio Fotografico, Fondo Antico della Biblioteca Comunale Sperelliana)