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 Sperelli

La Biblioteca Sperelliana nasce ufficialmente il 10 giugno del 1666 grazie al generoso gesto del vescovo di Gubbio Alessandro Sperelli che donò alla comunità eugubina la sua libreria composta di circa 7000 volumi.

Con spirito davvero moderno il vescovo comprese che lo sviluppo culturale della comunità poteva contribuire significativamente alla rinascita spirituale, morale e sociale del suo popolo in un frangente storico durissimo per Gubbio, un momento di dissesto economico, di miseria e di ignoranza dilagante. Già dalla sua fondazione, dunque, la Sperelliana si colloca tra le più antiche e prestigiose biblioteche con finalità pubbliche, seguendo i grandi esempi dell’Ambrosiana di Milano, dell’Angelica di Roma e dell’Augusta di Perugia.

All’istituzione della Biblioteca seguì la fondazione della cosiddetta Congregazione Sperella, costituita nel 1667 allo scopo di garantire una puntuale e corretta gestione del patrimonio librario. Sarà compito della Congregazione Sperella, ad esempio, provvedere alla nomina del bibliotecario, figura professionale a tutti gli effetti alla quale Sperelli chiese la massima competenza e responsabilità nella manutenzione e nell’incremento della biblioteca.

La prima sede della Biblioteca Sperelliana fu Palazzo Pretorio, l’attuale Palazzo Comunale. Il nucleo primitivo si arricchì nel tempo di nuove importanti donazioni, come la raccolta di libri e documenti di Vincenzo Armanni, i fondi di Ranghiasci, Bonfatti, Mantovani, di Pietro e Oderigi Lucarelli. 

Nel 1974 la Biblioteca lasciò la sede originaria per trasferirsi nei locali dell’ex convento di Santo Spirito, in via Cairoli, ma troverà la sua definitiva, attuale collocazione, nell’ex monastero Olivetano di San Pietro.

Con il progetto di trasferimento nei locali di San Pietro si è concretizzato un progetto decennale finalizzato al ripensamento di un servizio pubblico che vuole innanzitutto dare vita ad una biblioteca moderna, flessibile, aggiornata e dinamica, capace di ampliare e diversificare i propri servizi e la propria struttura organizzativa, potenziandola nelle tecnologie e nella comunicazione. Un ingente investimento tra contributi pubblici e privati ha reso possibile ultimare i lavori di ristrutturazione e di restauro di uno dei complessi monumentali più importanti di Gubbio, un lavoro lungo e delicato che farà del vasto complesso di San Pietro il centro culturale per eccellenza della nostra città.

La nuova Biblioteca Sperelliana con il suo attuale patrimonio di circa 55.000 volumi non vuole essere una semplice raccolta di documenti, un luogo di conservazione, ma un luogo vissuto, un centro di aggregazione, di libertà e di creatività per ogni cittadino, senza dimenticare, naturalmente, la sua funzione di importante biblioteca storica.

vedi anche: ►S. Balzani, Gubbio nei suoi archivi e nelle sue carte, supplemento de "La Nazione", s.d.

 

► da A. Colasanti, Gubbio, 1905

 

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