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PUBBLICAZIONI DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
G. Marinelli Andreoli, G. Sannipoli, La Festa dei Ceri verso il nuovo millennio (1996-2002), Gubbio 2022
[copertina]
dalla presentazione degli autori
“Sarà l’ultimo volume della serie. È certo! Molti non mi crederanno, ma la ‘vecchiara’ avanza (77 anni), ed è giunto il momento che la fiaccola passi nelle mani di giovani studiosi, innamorati della nostra tradizionale festa”. Così scriveva Adolfo Barbi nella prefazione a “La Festa dei Ceri e le solenni celebrazioni ubaldiane (1981 – 1990)”, XI volume della serie, uscito in allegato al “Via ch’eccoli” 2011.
Chi lo conosceva bene non gli avrà creduto e aveva ragione, perché anni dopo, l’indomito “Professore” dette alle stampe il XII volume, “La Festa dei Ceri e i centenari in onore di S. Ubaldo (1991-1995)”. La quantità di documenti scritti e fotografici aumentava costantemente con il passare degli anni e pubblicare tutto l’ultimo decennio del secolo scorso avrebbe significato mettere insieme un bel tomo. Così Adolfo Barbi pensò di dividere in due parti quel periodo, con l’intenzione di arrivare fino alla data fatidica del 15 maggio 2000. Non ce l’ha fatta e la sua opera è rimasta di poco incompiuta. Ma il “Professore” non l’aveva dimenticata e soprattutto non aveva perso le speranze di vederla un giorno al traguardo. Spesso mi incitava a sobbarcarmi quell’ultima fatica (avevo già avuto l’onore di firmare nel 1996 il II volumetto), ma impegni di lavoro mi avevano fatto declino.
Poi è arrivata l’epidemia di Covid 19 a stoppare ogni velleità editoriale, oltre che la Festa dei Ceri: due anni senza il 15 maggio, nessuno di noi l’avrebbe mai neanche soltanto immaginato. In mezzo a quel terribile guado è arrivata anche l’ultima curva del “Professore”, che se n’è andato il 14 gennaio dello scorso anno. L’iniziale diniego a prendermi cura della pubblicazione, è diventato da quel giorno una specie di tarlo che mi ha accompagnato fino a qui. La voglia di guardare oltre la pandemia e la nascita del Centro di Documentazione sulla Festa dei Ceri, proprio a Barbi intitolato, hanno fornito la spinta decisiva e hanno convinto tutto il nostro gruppo ad assecondare il desiderio del “Professore” di portare a termine il lavoro. E così eccoci a dare l’ultima “spallata” alla sua pluridecennale fatica. A questo punto non ci si può più tirare indietro, come quando i Ceri ti compaiono davanti e sai benissimo che dovrai entrare sotto la stanga, costi quel che costi. Dunque, eccoci qua a raccontare la festa nel quinquennio finale del “secolo breve”.
Sono cinque anni caratterizzati da fatti importanti sia nel mondo, ma anche in Italia e, nel suo piccolo, a Gubbio. Nel 1996 Bill Clinton viene rieletto presidente degli Stati Uniti d’America. Tre anni più tardi l’Euro diventa moneta comune di 12 paesi europei tra i quali l’Italia: inizia il periodo di “transizione”, destinato a concludersi il primo gennaio 2002, quando entrerà in corso legale la nuova valuta mandando in pensione la “vecchia” Lira. In quello stesso 1999 esplode l’ennesima gravissima crisi nell’area dei Balcani: il 24 marzo, dopo il fallimento delle trattative tra gli albanesi del Kosovo e i rappresentanti del governo jugoslavo, la Nato decide di bombardare la Jugoslavia per costringere i serbi a ritirare le loro truppe da quel piccolo fazzoletto di terra stretto tra Montenegro e Serbia. Le azioni belliche si fermeranno solo l’11 giugno, ma il dramma dei profughi avrà fine soltanto ad estate inoltrata. A maggio, nei giorni della Festa dei Ceri, la drammatica situazione umanitaria di quelle regioni era particolarmente sentita anche dalla popolazione eugubina, tanto che la copertina del periodico ceraiolo “Via ch’eccoli” per la prima volta non fu dedicata esclusivamente ai Ceri, ma volle altresì testimoniare l’attenzione per quei tragici avvenimenti. Due giorni prima della Festa dei Ceri 1999, Carlo Azeglio Ciampi viene eletto al primo scrutinio decimo Presidente della Repubblica.
A Gubbio durante l’ultimo quinquennio del XX secolo, si conclude la lunga esperienza amministrativa di Paolo Barboni (1985 – 1997) a cui succede come sindaco il professor Ubaldo Corazzi, eletto proprio nei giorni della vigilia della festa, col ballottaggio dell’11 maggio 1997. In quello stesso anno i Ceri, per la prima volta, vanno in diretta su un canale Rai: un lungo collegamento nella popolare trasmissione “La vita in diretta”, porta nelle case degli italiani il primo tratto della corsa pomeridiana.
Il collegamento si ripeterà per diversi anni. Negli ultimi mesi del 1996 si tiene il sinodo diocesano, il terzo del XX secolo. Il 26 settembre 1997 l’Umbria e le Marche vengono colpite da un forte terremoto che causa notevoli danni in molti comuni, lasciando migliaia di senzatetto. Ad Assisi la scossa più forte (di magnitudo 6) alle 11 e 40 del mattino, fa crollare parte della volta della basilica superiore di San Francesco, causando la morte di quattro persone. Anche Gubbio, sebbene colpita in forma più lieve, 13 anni dopo il 1984, è costretta di nuovo a fare i conti con danni e chiusure di palazzi e chiese. Ma i Ceri, come sempre, continuano a correre: nel 1998 i “mezzani” vanno in scena a Thann, in occasione del cinquantesimo del gemellaggio tra le due città. L’anno dopo uno spettacolare e tecnicamente perfetto piano sequenza dell’alzata finisce nella fiction “Don Matteo”.
Infine, così come nei precedenti volumi, non si è ricordato esclusivamente il 15 maggio, ma si è allargato lo sguardo a fatti di altri periodi degli anni in questione, ricordando anche non pochi ceraioli che nei cinque anni trattati in questo volume ci lasciarono, lasciando però una profonda traccia della loro “corsa” terrena.
G. Marinelli Andreoli, G. Sannipoli Centro di Documentazione e Studio sulla Festa dei Ceri "Adolfo Barbi"
ULTIMA PUBBLICAZIONE (maggio 2023)
Tavola Rotonda sulla Festa dei Ceri. Gubbio, 'Casa di Sant'Ubaldo', 16 maggio 1965, Gubbio 2023
[bozza di copertina]
dalla presentazione del Sindaco, Filippo Mario Stirati
”Attraverso questa tavola rotonda ci si propone di fare il bilancio delle conoscenze concernenti la Festa dei ceri, il quadro comparativo entro cui essa si inserisce, le sue radici, il carattere complessivo che la festa ha via via assunto nel corso del suo sviluppo, lo stadio oggi raggiunto dalla festa; e di ricavare da questo bilancio problemi di metodo, nuove ipotesi e direttrici ulteriori di ricerca”. Il brano è tratto dalla lettera datata 27 aprile 1965 trasmessa dal presidente dell’Associazione Maggio Eugubino, Cav. Mario Rosati, agli studiosi convocati alla Tavola Rotonda del 16 maggio del 1965. L’iniziativa, attentamente organizzata dallo stesso sodalizio e patrocinata dall’Università degli Studi di Perugia, dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma e dalla Società di Etnografia Italiana, vide la partecipazione di alcuni tra i principali studiosi italiani di tradizioni popolari, quali furono Diego Carpitella, Alberto Maria Cirese, Anita Seppilli, Tullio Seppilli e Paolo Toschi. Oltre a questi specialisti il Maggio convocò tre esperti di storia locale, gli appassionati cultori di patrie memorie Polidoro Benveduti, Mons. Origene Rogari e Giorgio Gini. L’intenzione del comitato organizzatore era quella di pubblicare gli atti di questo incontro, ma il libro non vide mai la luce. Per nostra fortuna, invece, l’idea del Prof. Paolo Toschi di “predisporre un buon registratore” (lettera al Maggio Eugubino del 30 aprile 1965), fu accettata e messa in atto, così che noi, oggi, possiamo ascoltare l’intero dibattito, della durata di circa due ore e mezza, contenuto nella raccolta di documenti sonori del “Folcklore dalle regioni d’Italia” oggi patrimonio delle Teche Rai.
La sbobinatura delle tracce audio, a cura del Centro di Documentazione e Studio sulla Festa dei Ceri “Adolfo Barbi”, ha consentito la realizzazione di questo libro che possiamo considerare, di fatto, gli atti postumi di quell’incontro. Il dibattito fu estremamente interessante, per molte ragioni. La prima e più evidente è che la Tavola Rotonda partiva dalle osservazioni e dalle conoscenze maturate, fino ad allora, sulla Festa dei Ceri. A farla da padrone erano ancora i due testi capitali di Herbert Bower (The elevation and procession of the ceri at Gubbio, Londra 1897) e di Pio Cenci (I ceri di Gubbio e la loro storia, uscito per la prima volta nel 1906), studi che partivano da presupposti assai diversi e che pertanto raggiungevano tesi addirittura opposte: quella dell’origine pagana sostenuta dallo studioso inglese e quella dell’origine medioevale, nell’alveo della sacralità e ritualità dopo la morte di Ubaldo, perorata, naturalmente, dal Cenci. Nel dibattito del 1965 emergono e si scontrano questi due atteggiamenti che per altro torneranno anche dopo e che saranno all’origine, tanto per fare altri due esempi, dei libri di Anita Seppilli (I Ceri di Gubbio. Saggio storico-culturale su una festa folclorica, Perugia 1972) e di Piero Luigi Menichetti (I Ceri di Gubbio dal XII secolo, Città di Castello 1982).
Per la partecipazione al dibattito di studiosi così autorevoli e per la quantità e qualità delle osservazioni fatte durante gli interventi, la Tavola Rotonda, che oggi prende finalmente forma in un libro, deve essere annoverata tra gli episodi più rilevanti della storiografia sulla Festa dei Ceri. Non solo, ci sprona affinché esperienze del genere possano essere reiterate e si possa tornare a parlare del nostro patrimonio immateriale con quella competenza che nel lontano 1965 fu fortemente cercata, voluta e ottenuta dall’Associazione Maggio Eugubino.
Il Sindaco, Filippo Mario Stirati
dalla presentazione di Marco Cancellotti, Presidente del Maggio Eugubino
Voglio ringraziare il Centro Documentale sulla Festa dei Ceri, nato dal contributo fattivo di tutte le Associazioni del Tavolo Ceri, che oggi si adoperano, ciascuna con i propri ruoli, per l’organizzazione della Festa, per aver valorizzato e riproposto, recuperandolo dalle teche Rai, il dibattito che si tenne nel 1965, il 16 maggio, dal titolo “Tavola rotonda sulla Festa dei Ceri” organizzato dalla Associazione Maggio Eugubino. Al dibattito intervennero le più eminenti personalità del mondo accademico nell’ambito degli studi antropologici ed etnologici, come avrete modo di leggere nelle pagine seguenti.
Da sottolineare che in quegli anni si sentiva la necessità di indagare, dibattere interrogandosi sulla nascita e sulle radici della nostra Festa dei Ceri, al fine ultimo di comprendere la dinamica che ci ha portato ai Ceri “moderni”. La Festa, muta ed è mutata nei secoli, nella sua forma esteriore, cercando di mantenere il suo carattere originario, la sostanza ed essenza primogenita. Allora, nel 1965, si intuiva la necessità di voler conoscere e inquadrare la peculiarità della nostra manifestazione, oggi in onore del Patrono S.Ubaldo, ipotizzando alcuni anche che le radici della Festa possano essere ancora più lontane nel tempo e che essa si sia evoluta, incardinata su manifestazioni arcaiche e precristiane.
Lascio agli studiosi il trovare il bandolo di questa matassa; invece voglio soffermarmi al momento in cui si tenne la conferenza; era il 1965. Ancora dovevano nascere le famiglie Ceraiole e le uniche associazioni che si occupavano della Festa erano l’Università dei Muratori e il Maggio Eugubino, che operavano con Curia e Amministrazione Comunale. Il Maggio Eugubino, tenendo fede ai principi fondanti ed ispiratori di coloro che lo pensarono e istituirono, ha sempre operato per la tutela e la crescita organica della Festa dei Ceri andando ad indagare i suoi aspetti culturali e documentali, promuovendo operazioni come quella qui raccontata che hanno cercato di allargare la base di conoscenza e comprensione, fatta in maniera rigorosa e scientifica, della Festa.
Servono studi di tal tipo piuttosto che la cronaca di quello che succede negli anni, utili sicuramente per documentare l’accaduto ma che poco ci dicono circa le nostre origini. Resta fondamentale capire la storia passata della Festa per poter guidare la necessaria evoluzione e cambiamento. Una cosa è certa, come riportava il Prof. Tullio Seppilli le parole dell’allora Presidente della Associzione Maggio Eugubino, Cav.Mario Rosati, che organizzò la tavola rotonda del 1965: “…noi la festa la facciamo per noi, poi se viene la gente a vederci va bene….” e di questo ne andiamo fieri e gelosi aggiungo.
Dobbiamo avere a mente che la Festa dei Ceri è l’espressione di un popolo fiero che in maniera festosa , devota e corale, ogni 15 maggio omaggia il suo patrono S.Ubaldo. Altrettanto chiaramente dobbiamo avere a mente che il 15 maggio gli eugubini non rappresentano una rievocazione storica di un qualcosa che fù; la Festa nasce spontanea ogni anno e quella dell’anno in corso nulla ha a che vedere con quelle degli anni che l’hanno preceduta. Paradossalmente aggiungerei che servirebbe cambiare qualche cosa ogni anno per far sì che la Festa dei Ceri resti, nella sostanza, sempre se stessa.
Lascio qui una ultima riflessione sulla Festa dei Ceri, legata alla edizione 2022 fatta dopo 2 anni dove, causa pandemia, non si potuta tenere. Nel 2022 abbiamo dovuto fare rinunce durante il mese di maggio e durante il giorno stesso del 15; rinunce soprattutto nelle occasioni di convivialità anche se poi gli eugubini hanno trovato modo e maniera per riunirsi in maniera intima con amici e parenti durante quei giorni. Agli occhi di chi è fuori questa cosa sembrava aver svuotato il clima o fatto mancare qualcosa di insostituibile ma invece tutti noi sappiamo che quella dello scorso anno ha rappresentato una delle più belle edizioni degli ultimi anni o decenni; siamo arrivati al 15 maggio carichi ed entusiasti. Quello che sembrava una rinuncia e all’apparenza vuoto ha lasciato invece spazio alla Festa il 15 maggio che ha saputo riempirsi con la sua ineguagliabile sostanza.
Che lo studio di allora sia lo spunto per riprendere lo studio rigoroso della Festa più bella del mondo.
Marco Cancellotti Presidente Associazione Maggio Eugubino
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
ARCHIVIO FOTOGRAFICO
L'Archivio Fotografico della Biblioteca Comunale Sperelliana conserva un importante patrimonio di immagini. E' materiale in corso di schedatura su SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) e quindi accessibile anche online (OPAC Online Public Access Catalog - Umbria).
MATERIALI E DOCUMENTI SULLA FESTA DEI CERI
ATTIVITA' IN CORSO
Fondo Maurizio del Ninno (Fondo M.D.N.)
[foto Maurizio Del Ninno]
IN CANTIERE
Documenti sui Ceri dal XIV al XIX secolo
La storia dei Ceri attraverso la documentazione d'archivio. E' un progetto del Centro di Documentazione e Studio sulla Festa dei Ceri "Adolfo Barbi" che si avvarrà della competenza di ricercatori eugubini del calibro di Fabrizio Cece e di Antonio Menichetti.
Prevede la pubblicazione di una vera e propria collana di libri dove saranno resi noti ed editi documenti o regesti di documenti sui Ceri. Un'operazione complessa per tornare alle fonti documentarie dei Ceri, materiale imprescindibile per qualsiasi ricerca sulla storia della nostra Festa tra Medioevo ed epoca contemporanea.
ATTIVITA' ED EVENTI ORGANIZZATI
►L'ULTIMA MUTA. Il ritorno dei Ceri mezzani a Gubbio (1910-2017)
Mostra a Gubbio- Palazzo dei Consoli - dal 25 marzo al 26 aprile 2017
►STORIE DI RESTAURO TRA PRATICHE D’USO, CONSERVAZIONE E MEMORIA
Convegno di Roma 14 dicembre del 2017
GUIDA ALLA FESTA DEI CERI PER PICCOLI TURISTI
►progetto scolastico PON 2019
►documentazione fotografica
►CON STRAORDINARIO TRASPORTO. Le grandi macchine da spalla italiane patriminio unesco
mostra Milano, Studio Museo Francesco Messina, 18 dicembre 2019 / 14 febbraio 2020